Sulla carta non ci sarebbe partita. E non tanto per la differenza di punti, quelli si sa, contano relativamente. Ma le assenze di alcuni uomini cardine potrebbero influire più di quanto si pensa. Ci saranno Astori e Nainggolan, due che, Cellino permettendo potrebbero ritrovarsi sull’altra sponda tra qualche mese. Il Napoli li corteggia, ma sarebbe già tanto prenderne uno. Pulga non ha più niente da chiedere al campionato. Una salvezza che non è matematica, ma poco ci manca, e una qualificazione europea che sembra mera utopia. Il limbo dunque, quella zona del non dentro e non fuori. Stimoli pochi, motivazioni tante però. Un controsenso probabilmente. La medaglia dalla doppia faccia, perché se da un lato la classifica non spinge per un successo fondamentale, dall’altro ci sono voglie di rivalsa che da tempo ormai animano questa sfida. Ne sa qualcosa Conti, che però non sarà della sfida. Così come Cossu e Pinilla, mica gli ultimi arrivati. Il tecnico dei sardi si affida al 4-3-3 con Agazzi tra i pali, Perico, Rossettini, Astori e Murru in difesa; Dessena, Nanggolan ed Ekdal a centrocampo; Thiago Ribeiro, Sau ed Ibarbo in avanti.
Come gioca il Cagliari
E’ la terza squadra ad aver fatto più punti nel girone di ritorno. Fosse cominciato prima quello, adesso sarebbe in champions. La difesa è piuttosto solida, con Astori punto di riferimento principale. Centrocampo molto fisico grazie alla prestanza di Dessena e soprattutto di Nanggolan, il pupillo di Mazzarri. Il belga sa fare bene entrambe le fasi, ed è quello da cui passano più palloni. Ekdal invece ha maggior estro e inventiva, va tenuto d’occhio specialmente nei tiri da fuori. La vera forza è in attacco, dove Cellino ha confezionato proprio un bel pacchetto offensivo. Dei tre, quello forse più innocuo è Ribeiro, che a differenza di Ibarbo e Sau ha lasciato meno il segno quest’anno. Il primo è una saetta, un fulmine che agisce spesso partendo largo a destra. Velocità disarmante e buon dribbling, se in giornata, son dolori di pancia per chiunque provi a marcarlo. Il secondo invece si è dimostrato all’altezza del salto di categoria: rapido e col senso del gol, l’ex attaccante della Juve Stabia è davvero il pericolo numero uno di questi tempi. L’assenza di Pinilla lo rimette nella mischia, e lui di sicuro non vorrà più uscirci.
E’ la terza squadra ad aver fatto più punti nel girone di ritorno. Fosse cominciato prima quello, adesso sarebbe in champions. La difesa è piuttosto solida, con Astori punto di riferimento principale. Centrocampo molto fisico grazie alla prestanza di Dessena e soprattutto di Nanggolan, il pupillo di Mazzarri. Il belga sa fare bene entrambe le fasi, ed è quello da cui passano più palloni. Ekdal invece ha maggior estro e inventiva, va tenuto d’occhio specialmente nei tiri da fuori. La vera forza è in attacco, dove Cellino ha confezionato proprio un bel pacchetto offensivo. Dei tre, quello forse più innocuo è Ribeiro, che a differenza di Ibarbo e Sau ha lasciato meno il segno quest’anno. Il primo è una saetta, un fulmine che agisce spesso partendo largo a destra. Velocità disarmante e buon dribbling, se in giornata, son dolori di pancia per chiunque provi a marcarlo. Il secondo invece si è dimostrato all’altezza del salto di categoria: rapido e col senso del gol, l’ex attaccante della Juve Stabia è davvero il pericolo numero uno di questi tempi. L’assenza di Pinilla lo rimette nella mischia, e lui di sicuro non vorrà più uscirci.
Antonio Perillo
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