01/03/13

Mazzarri e la sfida alla Juve: “Noi sfavoriti? Porta bene. Non sarà decisiva, ma allo stadio voglio sentire tremare la terra”



NAPOLI - «Domani non è una partita scudetto perché ci sono undici partite e può succedere di tutto, ci sono altri 33 punti in palio dopo la partita di domani. Che poi sia affascinante, importante, sentita, speciale questo lo avvertiamo tutti ma siamo abbastanza abituati, siamo qualcuna è andata bene a noi, qualcuna a loro ma qualche soddisfazione ce la siamo tolta. Sono le partite più facili da preparare queste». Inizia così la conferenza stampa di Walter Mazzarri alla vigilia della partitissima del San Paolo. 



«ORSATO GRANDE ARBITRO» «Orsato? Designazione graditissima, gli arbitri devono applicare il regolamento ed è quello che ho sempre pensato e ho detto dopo Pechino, poi non ne ho più parlato. E Orsato è un grande arbitro» 


«SAN PAOLO PERFETTO. SE CI FOSSE STATO PRIMA…» - Allenamento sul campo rizollato: «Si voleva provare il terreno nuovo, a vederlo oggi sembra molto bello, peccato non ci sia stato in passato perché noi si va sui tempi di gioco e se la palla rimbalza bene siamo avvantaggiati. Domani affronteremo una squadra che ha valori tecnici non certo inferiori a noi, ci sarebbe stato utile questo terreno prima…». 


«SFAVORITI? SE PORTA BENE, ALLORA SÌ» - «I numeri dicono che il Napoli è 23 anni che non arriva nelle primissime posizioni, a parte il terzo posto di due anni fa. E ora è una delle squadre che da tre anni compete tra le migliori del campionato italiano, questo è un grande successo che va ricordato a volte ai tifosi. Se essere sfavoriti porta bene, siamo sfavoriti. Se noi non siamo in forma e la Juve è in forma…» 


«NON È LA PARTITA PIÙ IMPORTANTE DELLA MIA CARRIERA» - «Non credo che sia la partita più importante della mia carriera. Tra Champions, la finale di Coppa Italia vinta proprio contro la Juve…Dobbiamo essere felici di aver costruito una squadra che dalla B è arrivata a fare un salto di qualità in pochi anni in grado di metterla in competizione con le grandi del calcio italiano». 


«CALAIÒ L'HO VOLUTO IO» «Devo chiarire una cosa su Calaiò: È gradito da me, l'ho voluto io, è il quarto attaccante in rosa e lo sa, ci è stato utile nel pari con la Lazio e se ho fatto domenica certe scelte non è certo perché non voglio schierarlo. Non esiste che si dica che Calaiò non è utile e non serva e che non l'ho voluto». 


MALE CON LA LAZIO, BENE CON LA SAMP, BENISSIMO CON L'UDINESE - L'analisi di Mazzarri sulle ultime tre partite di campionato: «Con la Lazio, male, ci è andato anche bene il risultato perché loro hanno giocato meglio di noi. Con la Samp, con un campo come oggi probabilmente avremmo vinto, la prestazione mi è piaciuta. E a Udine mi è piaciutissima per tutti i 90', Guidolin ci ha fatto i complimenti perché li abbiamo messi sotto, è mancato solo il risultato. Parlo di prestazione, che un singolo episodio e il risultato non può cambiare». 



«GIOCHIAMOLA COME SAPPIAMO» - «Alla fine della partita con l'Udinese ho detto alla squadra di preparare al massimo il match con la Juve, giocandocela come sappiamo, senza essere timorosi perché abbiamo esperienza. E ho avvertito tutti che dopo la sfida ai bianconeri resterò un martello perché ci saranno altre undici finali. Essere davanti a squadre come Milan, Lazio, Inter, Roma e Fiorentina è motivo d'orgoglio, le temo tutte e da qui alla fine saranno tutte finali. Dovesse andare bene, sarò un martello per far sì che non si sbagli il match successivo col Chievo». 
SU CAVANI - «Cavani? Potrei dire 500 cose, se lui è un top player loro hanno 15 top player. Fin quando segnava, fortunato io ad averlo, ora che non segna da qualche giornata sono io che non lo metto in condizione di segnare…Ero convinto lo facesse già a Udine, l'ho visto cattivo e desideroso. Gli ho detto di non pensare al gol, che ti vengono naturali. Cavani è un bomber che segna facendo quello che gli viene bene, muovendosi adrenalinico in attacco» 


SULL'ANDATA «All'andata, prima che ci perdessimo Caceres, avevamo fatto una grande partita e mostrammo di essere una squadra tosta. Mi aspetto di creare qualche occasione in più rispetto al match di Torino, che siamo squadra forte lo sanno anche loro. Loro ora sono al top, l'hanno preparata con i migliori, non come con la Roma dove venivano dalla Scozia» 



SU PIRLO «Se marcherò Pirlo? La risposta la vedrà domani, io dico che come tutti i giocatori di classe, e lui è un fuoriclasse, un play basso, è normale che cercheremo di limitare il raggio d'azione del suo talento. Come farà la Juve su Hamsik immagino perché se Marek è libero di giocare anche noi funzioniamo a meraviglia. Ma la Juve non è solo Pirlo: fondamentali Marchisio, Vidal, gli esterni, Vucinic, il movimento delle punte…»
 

SU MARADONA - «Ha sempre fatto bene a Napoli e al Napoli. Spero ci porti anche fortuna. Che magari la sua classe la raccolgano nello spogliatoio, lo ringrazio per essere stato ricordato da lui e vi affido i miei saluti»
SUI TIFOSI - «Non ho bisogno di appellarmi ai tifosi, faranno tutto quello che possono per caricarci. Non sempre i più forti vincono, loro son forti e bisogna dircelo, ma tutti insieme bisogna cercare di superare questo scoglio. Col Milan sul 2-2 si sentiva tremare la terra, vorrei sentirlo di nuovo, fino al 95' vorrei sentire di nuovo quell'ambiente». 
SU INSIGNE - «Sta crescendo nel migliore dei modi, vi anticipo che partirà dalla panchina, a Udine ha fatto bene. Pandev l'ho visto bene, con la gamba fresca, partirà lui titolare. Tornando a Insigne sono contentissimo di come sta andando».
Fonte Corriere dello Sport

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