12/02/13

Antonello Perillo: “Complimenti a Mazzarri per la sua maggiore duttilità”


Ho sempre reputato Mazzarri uno degli allenatori più bravi in circolazione, paragonandolo a Vinicio per il suo calcio fatto di corsa e di aggressività e al miglior Lippi per come riesca a far gruppo nello spogliatoio, magari anche inventandosi la “sindrome dell’assedio”. Le uniche critiche gliele ho rivolte per una certa testardaggine nel riproporre sempre e comunque gli stessi schemi -quelli col famoso marchio di fabbrica della difesa a tre- e gli stessi uomini, anche quando non assistiti dal miglior stato di forma. Quest’anno il mister sta compiendo quel passo in avanti, sotto il profilo tattico e della gestione della rosa, che a mio avviso rende il Napoli ancora più forte e fa definitivamente salire il tecnico nell’Olimpo dei grandi. A Roma, nella difficilissima trasferta contro la Lazio, si è superato, rivoltando a più riprese la squadra come un calzino, reimpostandola con vari schemi e osando addirittura la presenza contemporanea in campo di El Kaddouri, Hamsik, Pandev, Insigne, Calaiò e Cavani. Mi è piaciuto, in particolare, la scelta di puntare, nel momento più delicato della sfida, al talento ancora inespresso del giovanissimo El Kaddouri: la dimostrazione che Mazzarri adesso valuta con sempre maggiore attenzione le soluzioni legate a chi si propone al meglio negli allenamenti, senza badare alla carta d’identità. Certo, mi piacerebbe un giorno vedere Il tridente Insigne-Pandev-Cavani in campo dal primo minuto… Magari anche questa svolta è vicina.
Antonello Perillo

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