
Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, e' stato l'ospite d'onore di Enrico Varriale, che ha presentato il suo libro "Napoli, 8 e 1/2", alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri. Ecco le dichiarazioni del tecnico partenopeo raccolte da "Napoli Magazine": "Non sono bravo come Enrico (Varriale, ndr), che fa questo mestiere a 360 gradi. Le banalità non fanno parte del mio modo di essere, ma rispondo con due parole: nella vita, come nel calcio, contano i fatti. Lo spirito con il quale questa squadra affronta tutte le partite incarna proprio la mentalità dei napoletani. Si può anche perdere, ma non molliamo mai. Si corre, si lotta, e questo si è visto dal primo giorno in cui sono arrivato qui. I tifosi lo sanno, alcuni vennero a trovarmi non appena arrivai e a loro dissi che questa squadra avrebbe avuto un'anima e così è stato. Negli ultimi due anni ce ne siamo accorti. Con i tifosi ho un rapporto speciale. Mi sembra di essere nato qui. C'è affetto nei miei confronti e quando parlo vengo subito capito. Se capita qualche equivoco si verifica perchè qualcuno che filtra le mie parole non le riporta bene; questa è l'unica cosa che mi da' un po' fastidio, per il resto, ripeto, i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Come si sono svolti gli ultimi due campionati lo sappiamo bene. Escluso il Napoli, che è stata la novita', c'è stato un predominio del Milan e soprattutto dell'Inter, che hanno riportato il calcio italiano alla ribalta. Il rapporto che c'è tra i napoletani, il Napoli e la Juventus è dettato principalmente da una rivalsa sociale: quello è il Nord, è il potere. Credo che da queste parti venga inteso in tal senso la rivalità. Uno che fa il professionista e viene a lavorare per il Napoli quest'aspetto lo coglie e lo inorgoglisce, mi trasmette quella carica in piu' per combattere. E' bello, bellissimo. Da quello che ho capito, palpando un po' l'umore della gente, il nostro Napoli, per spirito e carattere, assomiglia un po' a quello di Vinicio. E' un Napoli che cerca il risultato attraverso il gioco, è una squadra propositiva. Ricordo una sconfitta del Napoli di Vinicio, proprio contro la Juventus, che fu ugualmente applaudita dai sostenitori azzurri e e fu davvero sintomatico. Anche noi abbiamo perso qualche partita, negli ultimi due anni, ma ho percepito che i tifosi sanno che noi non molliamo mai, che cerchiamo sempre di offendere e che non stiamo li' a speculare. Credo che sia questo l'aspetto piu' gradito ai napoletani. Ho un gruppo di giocatori davvero eccezionale: stanno dando l'anima per me e per voi, non si arrendono mai. Quale dei big della storia del Napoli mi avrebbe fatto piacere allenare? Sono contento dei giocatori che sto allenando e farei un torto a parlare di altri. Dovendo fare un nome, tolto Maradona, mi piaceva tanto Careca, ma in questo momento sono contento dei miei. Vivo per la mia professione. Mi fa piacere essere un aspetto positivo di questa città e di questa gente. Se temo le responsabilità? Questo aspetto mi inorgoglisce. Le responsabilità le ho sempre avute e non e' proprio il termine giusto".
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