Cavani è tornato Cavani, quattro gol in due partite, e così il Napoli ha potuto respingere il forte assalto del Milan al secondo posto. È stata una notte da impazzire, quella all'Olimpico di Torino, contro i granata di Ventura passati nell'arco di pochissimi minuti dalla gioia per la vittoria all'amarezza per la sconfitta, con quel ko inferto da Dzemaili – tre gol per il centrocampista svizzero che faticava a trovare posto in squadra, chiuso dai connazionali Inler e Behrami – e dall'uruguaiano, che prima della partita, sedendosi in panchina, aveva mostrato un sorriso di circostanza ai cameramen e ai fotografi. Dentro aveva il fuoco. Lui giocherebbe sempre, ha preteso di scendere in campo anche in Europa League. Aveva accettato di sedere tra le riserve finché Mazzarri non lo ha schierato al posto di Insigne. Con una punizione spettacolare e un colpo di testa millimetrico ha deciso la partita. Ventidue gol in campionato, scavalcato Careca nella classifica dei bomber del Napoli. Non ci sono limiti per Cavani, che con questo score è al centro dei progetti di almeno tre grandi club stranieri. Ma per portarlo via a De Laurentiis servono 70 milioni, oneri compresi. I tifosi del Napoli – e tra questo dev'esserci lo stesso presidente – si augurano che tale offerta non arrivi mai affinché Cavani possa essere ancora il leader dell'attacco del Napoli. Le ipotesi proposte per la sua sostituzione, da Damiao a Gomez, sono interessanti, ma nessuno di questi attaccanti ha la sua forza e i suoi numeri.
La sosta e le assenze (De Sanctis e Campagnaro infortunati; Inler fuori per scelta di Mazzarri) non hanno danneggiato il Napoli, ma a fronte della ritrovata vena realizzativa – otto gol in due partite – ci sono gli errori difensivi. S'erano visti contro l'Atalanta e sono stati ripetuti a Torino. La strigliata di Dzemaili è stata opportuna: non si possono segnare in una partita dai tre ai cinque gol per vincere. Mazzarri deve registrare il reparto, che avrebbe probabilmente bisogno di una maggiore copertura sui lati. La linea a tre non regge più, ci sono giocatori che avvertono il peso della stanchezza.
Domenica, intanto, il Napoli ha la possibilità di compiere un allungo in classifica perché il Milan – solidissimo in difesa, al contrario degli azzurri – gioca a Firenze e Montella cercherà il colpo per avvicinarsi ad Allegri. Al San Paolo si presenta il Genoa, che sta cercando di tirarsi definitivamente fuori dalla zona a rischio della classifica. Peccato che il Napoli abbia ritrovato lo sprint e lo spirito di gruppo (oltre ai benedetti gol di Cavani) adesso, con la Juve a nove punti: questa squadra avrebbe potuto dar vita ad un bel duello per lo scudetto, quello che i bianconeri si apprestano a vincere nuovamente. Non c'è mai storia con loro, Conte ha creato una squadra di ferro e l'intercambiabilità degli attaccanti non è un problema, anzi è un vantaggio. Per la Juve non ci sarà modo di tirare il fiato: torna in campo martedì a Monaco contro il Bayern, avanti con il sogno Champions.
Fonte Il Mattino
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