27/09/11

De Laurentiis: "Il fair play finanziario non mi convince. Villarreal società modello. Ho seguito Villas Boas"



Riportiamo alcuni passaggi dell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport/Stadio dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis: "Perché non siamo competitivi con i club esteri a livello economico? Per essere competitivi bisogna creare le condizioni giuste. In Inghilterra hanno fatto una legge sugli stadi che in qualche maniera ha finito anche per selezionare il pubblico. La Juve ha fatto uno stadio bellissimo poi, però, spunta un signore che molla uno schiaffo a Di Vaio. Prima di fare la legge sugli stadi, bisogna fare la legge su chi gli stadi li frequenta. Quanto trovo convincente il fair play-finanziario della UEFA? Pochissimo, anche perché è aggira­bile. Parliamoci chiaro: quante sono le società che chiudono l'esercizio in utile? Il Napoli e forse un'altra decina di club. Il fatto è che le norme non so­no armonizzate. Ci sono Paesi in cui i club possono assumere tutti gli extra­comunitari che vogliono. Bisogna di­re chiaramente: caro Abete, se siamo in una comunità europea le nostre re­gole devono essere uguali a quelle della Spagna o del Belgio. Un giorno ho detto: mi fate comprare una socie­tà in C così posso gestire i 30-40 cal­ciatori della rosa, posso far crescere i giovani? Come fanno in Spagna dove il Barcellona ha una squadra in Se­conda Divisione che non può essere promossa in prima. La risposta è sta­ta: la potete comprare, ma in D. E che me ne faccio? Un titolo per il film che verrà proiettato stasera al 'San Paolo'? Il Villarreal l'abbiamo già affrontato in Europa League. E' una bella società, molto attenta ai conti, gestita in manie­ra familiare, padre e figlio. Sono felice di ritrovarli. Direi che il titolo potrebbe essere: vinca il migliore. Sinceramente vorrei che vincesse il Napoli anche per dare un seguito dal punto di vista del­l'entusiasmo, del morale, dell'autosti­ma, al pari di Manchester. Se prenderei mai un allenatore straniero? Ho pensato a Villas Boas, ne ho parla­to spesso con i miei collaboratori porto­ghesi, ma per il Napoli - che ha una im­pronta sudamericana - è meglio con­frontarsi con la cultura calcistica italia­na. Ci sono tanti bravi allenatori nel no­stro Paese: visto Allegri? Da Cagliari al­lo scudetto con il Milan sostenuto dalla società. D'altronde Berlusconi è uno che capisce di calcio". (fonte Virgilio.it)

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